La passione e le buone idee sono il punto di partenza per avviare un blog, ma servono allenamento ed esperienza prima di diventare dei professionisti. Con gli strumenti giusti, puoi infatti evitare gli errori più comuni in cui incappa chi non è abituato a gestire un blog professionale.
Per l’agenzia Gingernlemon ho provato a stilare i dieci errori più comuni che fanno (quasi) tutti i principianti.
1. Le tue idee sono interessanti solo per te e non per la tua audience
Agli albori del web, i blog sono nati come diari personale online, in cui si parlava un po’ degli affari propri senza molta cura nella scelta degli argomenti.
Ma se lo sfrutti a livello professionale, devi pensare al tuo pubblico e a cosa è interessante per chi ti legge, quali argomenti conoscono poco e di cui tu, invece, sei un esperto e puoi risolvere i loro dubbi.
2. Dai per scontato che le persone abbiano la tua stessa preparazione e conoscenza
Sapere con chi stai parlando ti permette anche di conoscere il livello di partenza linguistico e culturale del tuo pubblico.
In generale, una buona regola è quella di scrivere per il meno preparato del gruppo, così sei sicuro che tutti capiranno quello che stai spiegando.
3. Sei un esperto in materia e scrivi come se stessi compilando un saggio accademico
Questa è l’altra faccia del punto precedente. Se dai per scontato che chi ti legge abbia la tua stessa preparazione, il rischio è che utilizzi gli articoli del blog per scrivere dei trattati sulla tua materia.
Ti ho fatto una testa così nel ricordarti che online la soglia di attenzione è molto più bassa di quando abbiamo in mano un libro o un giornale: cerca sempre il modo più semplice e diretto per spiegare anche i concetti più difficili.
4. Pensi di dover avvicinare il pubblico scrivendo con superficialità
Scrivere semplice, però, non significa che non devi curare la forma dei tuoi testi, la formattazione, la punteggiatura, gli spazi… o che sei libero di scrivere con il linguaggio che usi dal vivo con i tuoi amici.
Trasmetti professionalità anche grazie all’attenzione che metti negli aspetti formali dei tuoi articoli.
5. Ti racconti quanto sei bravo e non fai parlare i fatti e gli esempi concreti
“Siamo un’azienda leader nel mercato della cosmetica sostenibile”
“I nostri packaging sono realizzati da materiali riciclati e riciclabili; la materia prima che utilizziamo è ricavata solo da fonti sostenibili e non è inquinante (le microsfere dei nostri scrub, ad esempio, sono biodegradabili e non fanno male alla fauna marina).
In più, devolviamo il 10% di ogni tuo acquisto alle organizzazioni che si occupano di tutela dell’ambiente”.
Dimmi la verità: quale delle due descrizioni ti fa venire voglia di acquistare?
La seconda è molto più efficace perché ti descrive delle immagini vivide, e, senza dire esplicitamente siamo bravissimi, lo fa capire attraverso i fatti e gli impegni concreti.
Trovi gli altri punti nell’articolo del blog di Gingernlemon.